Articolo pubblicato sulla rivista La Nuova Alternativa ANNO III N.13
Parlando di droga (3 parte )
…gli indiani d’America usano le droghe allucinogene in maniera ritualizzata allo scopo di mettere in contatto con il divino…Per spiegare il meccanismo psichico degli “allucinogeni” in psicoanalisi si parla di “proiezione”, ossia di estrinsecazione, in forma di immagini, di contenuti psichici estranei alla coscienza, ma appartenenti al mondo interiore del soggetto. Queste immagini possono appartenere all’inconscio personale o all’inconscio collettivo…
L’incontro con le droghe è stato per Castaneda, un antropologo americano, il primo momento di un cammino di conoscenza lungo e arduo, iniziato con una motivazione in apparenza solo intellettuale, un momento necessario per infrangere le limitanti barriere della ragione…
Per la cultura indiana il vero insegnamento non è per l’intelletto, è per il corpo e l’emozione… forse continuare a chiamare “proiezioni” gli incontri con altre realtà è ancora difendersi razionalmente. Nella nostra vita quotidiana, queste esperienze accadono nel sogno e anche in questo caso il problema resta aperto: fantasie o realtà non-ordinarie?...