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JUNG E LA PSICOLOGIA ANALITICA

La grandezza di Jung e della sua psicologia consiste fondamentalmente nel suo proporsi non come verità dogmatica scientificamente rivelatasi, ma come invito alla reale esperienza psichica

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Articolo pubblicato sul Bollettino dell’Ordine dei Medici ANNO XIII N.5

Gruppo Balint, continuo e costante confronto per la formazione Psicologica dell’operatore socio-sanitario 

…le nuove Strutture Sociosanitarie pongono molti problemi a livello organizzativo, amministrativo ed economico, sia per quanto riguarda il personale sia per quanto riguarda l’utenza….voglio occuparmi qui di un aspetto che ritengo di primaria importanza per un adeguato funzionamento di tali Strutture: l’informazione e la formazione del personale che vi lavora….L’informazione concerne l’acquisizione di nozioni fondamentali per stabilire un” livello culturale di base “ degli operatori che sia abbastanza omogeneo. La formazione riguarda un apprendimento non più e non solo intellettivo, ma anche e soprattutto emotivo ed affettivo. In altri termini, si tratta di “mettersi in gioco”. A mio avviso non sono tanto formativi i vari corsi di qualificazione e riqualificazione, aggiornamenti e specializzazioni, peraltro utili per quanto riguarda l’aspetto informativo, quanto un continuo e costante confronto degli operatori sui problemi che di volta in volta si trovano a dover affrontare, una discussione ,cioè, condotta con l’intento sincero di comprendere prima, per poi agire in maniera adeguata.

L’utente che si rivolge a queste Strutture portando disturbi di vario genere,esprime sempre, che lo sappia o no, anche una richiesta affettiva cui l’operatore è chiamato a rispondere, che lo voglia o meno... Il rischio per entrambi è l’inconsapevolezza, e l’operatore ha l’obbligo di imparare a gestire questi rapporti, accrescendo la sua consapevolezza. …un metodo interessante per la formazione psicologica di qualunque operatore sociale è il Gruppo Balint (dal nome del medico londinese che per primo introdusse questa metodica) ...sono due anni che frequento un Gruppo Balint e ho potuto riscontrare per esperienza diretta che è davvero un aiuto ,soprattutto per operatori di mentalità più “organicista”, per diventare più sensibili e attenti alla relazione….il lavoro del Gruppo Balint consiste nel riunirsi periodicamente sotto la guida di uno psicoanalista. A turno ciascuno dei partecipanti espone le difficoltà incontrate nel trattare un “caso” e il leader orienta l’attenzione sul rapporto che si è venuto a creare tra l’operatore e l’utente… non si tratta di supervisione perché non si giudica la condotta dell’operatore, non è terapia perché non si indaga sulla vita privata dell’operatore… ci si espone, ci si lascia coinvolgere e col tempo si cambia….ciascuno rivela nell’"hic et nunc" del gruppo se stesso e quel che è avvenuto nell’"illic et tunc" , il suo modo di fare abituale con i pazienti…Quando si prende consapevolezza di questo si è operata” una piccola seppure importante modifica della propria personalità”…un limite, che è anche un pregio di questo tipo di pratica, è che nessuno può essere costretto a partecipare…Un operatore formato con la metodica balintiana è più capace non solo di ascoltare, ma anche di capire cosa “realmente “il suo paziente sta chiedendo in quel determinato momento e di rispondere in maniera adeguata.